venerdì 29 giugno 2012

He's an angel...

Stamattina stavo bevendo un the leggendo distrattamente www.corriere.it quando ho notato un articolo che ha richiamato immediatamente la mia attenzione. E' molto lungo, ma ve lo riporto perchè è di arte, vita e storie come questa che voglio parlare qui. 


Esiste un uomo che a Milano sta aiutando casi disperati senza farne alcuna pubblicità e svanendo poi nel nulla, come un vero angelo. Pare si tratti di un manager od ex manager bancario che sostiene semplicemente che chi ha deve aiutare chi non ha. La parte migliore secondo me è quando ci dice che esistono tante, tantissime persone che potrebbero fare come lui senza rinunciare in pratica a nulla, ma nei fatti non muovono un dito. Ecco qua:


L'uomo che fa vivere la speranza ha appena trovato casa a un disoccupato domiciliato da due anni in una vecchia auto. Si è presentato nel quartiere Stadera e ha bussato a una portiera chiusa. 



G.T. dormiva lì, con la barba sfatta, i denti persi e una storia da disperato involontario: fino a 46 anni gestiva un bar, faceva su e su, insomma se la cavava. Poi i debiti, i prestiti, la malattia. Ha perso tutto. A 54 anni senza sussidio e con un tumore si fatica a mangiare e non si riesce a pagare l'affitto: si sprofonda sempre di più.



«Milano è dura e spietata, ma non si può vivere così», ha esordito l'uomo arrivato con l'intenzione di dargli una mano. In una settimana la vecchia auto è finita in un box;  G.T. oggi dorme in un letto: affitto pagato, spese comprese. Il mestiere dei poveri è quello di doversi arrangiare, ma se qualcuno li aiuta il futuro fa meno paura: si può ritrovare una strada e la dignità. G.T. quasi incredulo ha ringraziato; l'uomo gli ha messo in tasca un assegno: «Se deve mangiare qui c'è il necessario. Faccia le sue cure e speriamo bene. Una raccomandazione: non si arrenda». Come hanno fatto gli altri milanesi in difficoltà sovvenzionati, aiutati, indirizzati dall'invisibile signore che si materializza all'improvviso e poi sparisce come Nembo Kid.


È stato così per Noemi, una pensionata finita nel girone dei poveri, indebitata con la banca per tenere nel decoro uno scalcinato alloggio popolare in viale Molise. Voleva un frigorifero, ma non era in grado di pagarlo: così ha raccontato al Corriere il suo problema, la vergogna di chi deve lottare ogni giorno per non finire nel tunnel del degrado: «Sono a un passo dal chiedere l'elemosina». L'uomo della provvidenza si è presentato a casa sua: «Andiamo in banca a mettere in salvo il conto», le ha detto. Ecco il frigorifero. E gli occhiali nuovi, se servono. Tenga un po' di contanti per le spese dei prossimi mesi. Mi faccia sapere come va...



C'è una carità spontanea, quotidiana, che attraversa Milano. Non cerca pubblicità e non vuole il suo nome sui giornali. È la carità che non conosce altra regola se non quella di regalare un frammento di umanità e di speranza a chi si è messo (o è stato messo) ai margini della società. Bisogna far sapere che esiste. Ci dice che non tutto è peggio, che non ci sono solo cattive notizie, pugni in faccia per i cittadini. Salvatore Jacono l'ha sperimentato coi suoi figli. Si lamentava di essersi indebitato per farli studiare. E di essere costretto a lavorare di giorno e di notte per evitare l'incubo degli usurai. Niente cinema, niente pizzeria, niente vacanze per qualche anno. Non è bastato. Prosciugato lo stipendio da ferroviere e quello di portiere d'albergo ha dovuto stendere la mano e chiedere l'elemosina. Il suo angelo, lo stesso di Gaspare, lo stesso di Noemi, è arrivato quando non se l'aspettava più. «Ci penso io a far studiare i figli», gli ha detto. «Adagio adagio chiuderemo anche i debiti. Mi tenga informato, con le pagelle del ragazzo e il libretto dell'università...».


Se la vita significa cercare momenti felici è bello sapere che c'è qualcuno che ci aiuta a trovarli. L'uomo della solidarietà che appare e scompare dice che viviamo chiusi in troppi egoismi. «Ho lavorato nel mondo delle grandi banche e posso garantire che ci sono centinaia di manager con entrate milionarie che potrebbero fare quel che ho fatto io: ma forse voltano la pagina di cronaca, preferiscono quella degli spettacoli...». Anche il piccolo Mohamed fra qualche anno ringrazierà questo anonimo signore. Per sopravvivere a una rara malattia genetica che aveva distrutto le sue difese immunitarie i suoi genitori hanno lasciato la Tunisia. I medici del Policlinico di Pavia erano pronti al trapianto: gli unici in Europa.


Ma serviva un donatore di midollo osseo compatibile. Per tre anni sono stati lanciati appelli alle tv italiane e arabe. Niente. Il padre di Mohamed, docente universitario in Tunisia, per pagarsi le spese si è adattato a fare la raccolta differenziata in ospedale. La nascita di un fratellino ha permesso il trapianto. Ora il bambino è fuori pericolo, ma la famiglia è al collasso: serve aiuto. Tradotto: solidarietà economica. Ed è arrivato lui. Ha trovato una casa decorosa, ha dato un aiuto al padre, ha pagato una vacanza a Mohamed: la prima della sua vita. Pagherà anche il viaggio di rientro della famiglia in Tunisia, alle fine dei controlli medici.



C'è nel Paese una solidarietà che a volte non appare. La povertà soffre in silenzio: chissà quanti altri casi sono stati risolti così. Con la generosità discreta di un anonimo cittadino. Messe in fila le storie positive di Milano però sono tante. Diventano notizie. Good news . Anna e Virginia, per esempio. Madre e figlia impoverite dalle malattie e dall'impossibilità di mantenere un posto di lavoro per potersi curare. Si è presentato lui, stupito: come mai nessuno si è offerto di aiutare due donne senza stipendio e senza pensione? Così ha staccato un assegno, per superare l'emergenza e affrontare la vita con un sorriso. «L'anomalia non sono io», ha detto. «È chi volta le spalle a chi è stato sconfitto dalla vita».


Così ha dato una mano anche ad Aldo, pensionato che accudisce i bambini di una coppia senza casa. Abita al quartiere Calvairate e corre tutto il giorno in auto per portare i bimbi a scuola nel centro di Milano. I genitori rientrano la sera, poi vanno a dormire separati in attesa di un alloggio popolare che da dieci anni non arriva mai: i richiedenti a Milano sono 22 mila. Per Aldo il problema era l'Ecopass: la sua vecchia auto doveva pagare il pedaggio. Troppo per chi con 450 euro al mese vive accontentandosi di poco. L'uomo della speranza gli ha regalato un'auto, bollo e assicurazione pagati.


Perché tutto questo? «L'ho spiegato ai miei figli. Chi ha deve aiutare chi non ha. Il valore dei nostri gesti è direttamente proporzionale a quello di cui ci priviamo per aiutare gli altri. Credo abbia più peso il gesto di un pensionato che rinuncia a venti euro che non quelli come me, che non devono rinunciare a nulla. Nemmeno al superfluo». C'è un'umanità di cui dobbiamo sentirci responsabili, dice il cardinal Martini. Può essere utile parlare della solidarietà che risolve certi casi disperati accontentandosi della gratitudine, quella che Emily Dickinson chiamava «la timida ricchezza di coloro che non posseggono nulla».




giovedì 28 giugno 2012

the first step of a long trip


È stato completato il primo dei grattacieli del World Trade Center, che sorgono sul luogo dove l'11 settembre 2001 l'attentato aereo distrusse le due torri. 

Si chiama 4 World Trade Center, o WTC4, ed è alto 298 metri. 

Sarà inaugurato solo nell'autunno 2013, ma intanto lunedì 25 giugno l'ultima barra, con una bandiera americana sopra, è stata issata in cima con sopra le firme di un centinaio dei lavoratori che lo hanno costruito 



riflettere, riflettere...



Non conservare niente per un’occasione speciale, ogni giorno che vivi è un’occasione speciale.

Leggi di più, ammira il paesaggio, passa più tempo con i tuoi cari.

La vita è un’insieme di esperienze da godere, la vita non è sopravvivere.

Non conservare nulla: usa i bicchieri di cristallo tutti i giorni, metti la giacca nuova tutte le volte che vuoi, non rimandare.

Le frasi ‘un giorno’ e ‘uno di questi giorni’ falle scomparire dal tuo vocabolario.

Emana serenità e allegria intorno a te, è contagiosa, la donerai anche agli altri.

Ogni giorno che dedichi a te stesso è un giorno speciale perchè ogni giorno, ogni ora, ogni minuto di vita è speciale.

mercoledì 27 giugno 2012

Focus: la street art di Edgar Muller

Stanotte non sono stata bene, sarà il caldo, sarà l'aria condizionata, sarà la stanchezza però oggi sono un  straccio. E cosa può tirarmi su in questo momento? Provate a indovinare... 


Focus sulla street art di Edgar Muller (o Mueller), artista tedesco autodidatta che gira per l'Europa dipingendo sulle strade opere 3D favolose, ma assolutamente temporanee. Ed è proprio l'instabilità della sua arte ad affascinarlo e ad affascinare il suo pubblico meravigliato. Non ci credete? Ecco le immagini...







cose strane dal mondo: chi va piano....la storia di Matt Green


Ho letto oggi questo articolo (fonte: http://www.nyc-site.com) e mi ha fatto riflettere: vale la pena di continuare a correre da una parte all'altra per fare e vedere il più possibile? Non ci staremo perdendo qualcosa?

Ci sono posti nei quali tornare e che ci permettono di scoprire sempre qualcosa di nuovo, ma anche quelli che solo ad uno sguardo più attento rivelano le loro bellezze. L'ho sempre pensato delle chiese o dei palazzi antichi. Vi siete mai soffermati bene a guardare le pose di ogni statua o la piccola storia che racchiudono? Anche solo le mille espressioni che non si notano ad una prima sommaria analisi?

Buona lettura....

Perchè vedere un milione di posti solo per pochi minuti, quando si può trascorrere un milione di minuti ed esplorare un unico posto?
E' questa la domanda che si è posta Matt Green, un ingegnere poco più che trentenne, che, in seguito al viaggio che lo ha portato nel 2010 ad attraversare da est ad ovest gli Stati Uniti e più precisamente da Rockaway Beach nello Stato di New York fino a Rockaway Beach nello Stato dell'Oregon, ha deciso questa volta di camminare lungo ogni isolato di tutti e i cinque i borough di New York, percorrendo circa 13 mila chilometri a piedi tutti all'interno di una singola città.
Con questo nuovo progetto lo scorso 31 dicembre 2011 Matt è partito per il suo viaggio iniziato dal 4300 di Amboy Road a Staten Island. Punto di partenza scelto in maniera del tutto casuale e che lui stesso ha scoperto, grazie al supporto di alcuni amici, solo dopo essersi tolto la benda dagli occhi. Ed in questo stesso punto terminerà il suo viaggio dopo che nel corso dei prossimi 2 anni avrà esplorato ogni singolo quartiere, strada, vicolo di New York documentando ogni giorno i suoi spostamenti con fotografie commentate. Un insolito tour della città che gli permetterà di poter dire di aver visitato New York in ogni suo più remoto angolo e che permetterà a noi e a tutti quelli che lo vorranno seguire di vivere la sua avventura e di poterci addentrare in quartieri e zone di New York dove non ci saremo mai aspettati di visitare prima.
"Piuttosto che cercare di determinare rigorosamente il percorso migliore per raggiungere il mio obiettivo, vorrei mantenere un approccio più flessibile", è quanto ha affermato Matt, "ogni giorno mi limiterò a camminare in un luogo dove non sono ancora stato, saltando di quartiere in quartiere per rendere il più vario possibile il mio percorso".
Se quindi anche voi siete curiosi di seguire Matt, visitate il suo sito www.imjustwalkin.com. Oltre alle foto e ai commenti troverete la mappa con il percorso e le zone già visitate. Al momento Matt è al suo 167° giorno, ha percorso circa 2.400 chilomentri e l'ultima volta si trovava a Throgs Neck nel Bronx.

lunedì 25 giugno 2012

Miti e leggende dal mondo: il fantasma della regina Manigunda

Ho pensato quasi due settimane se scrivere questo post, ma eccomi qui.

Perchè queste storie mi fanno paura, ma mi piacciono e questa storia in particolare è arrivata a me per vie dirette e - quindi - la sento più "amica". Vi presento il mistero del fantasma della regina Manigunda.

La storia inizia nel 700 circa d.c., ma, facendo un passo in avanti, la scorsa domenica ero in piscina e per puro caso ho parlato con un ragazzo che mi ha raccontato una storia incredibile. Lui e i suoi operai si trovavano in un antico monastero a Cairate (VA) per fare dei lavori di ristrutturazione ed hanno, come sempre, scattato molte fotografie per i sopralluoghi.

Sviluppando poi le foto hanno trovato questo (guardate bene in basso a dx):




Naturalmente, si sono spaventati, hanno interrotto i lavori e mandato le fotografie a Mistero, la trasmissione di Italia 1. Dopo un anno di analisi, tutto il team è andato a Cairate per analizzare meglio questa strana presenza, che si è rivelata non essere l'unica.

In particolare, l'immagine sopra potrebbe riferirsi alla regina longobarda Manigunda, che dopo una miracolosa guarigione ottenuta bevendo da una fonte vicina fece costruire il monastero ex voto. 

Gli abitanti della zona sono convinti da anni che il fantasma di Manigunda e di altre monache siano ancora tra quelle mura, ma la bella regina è diventata famosissima solo recentemente (ho chiesto  la foto sopra direttamente a chi l'ha scattata, ma l'immagine sta facendo il giro del mondo in queste ore).

La puntata di Mistero è stata trasmessa lo scorso giovedì e non ho appositamente scritto nulla prima di aver visto anche il servizio. Ammetto è stato impressionante da vedere ed ho lo stesso parere che ho sentito anche tra i più scettici (ok, sorvolo sulla porta che ha sbattuto durante il servizio e sullo stato delle mie coronarie dopo..). 

La ricerca di Manigunda e delle altre monache è stata supportata da alcuni strumenti specifici (ghosthunters) e da due medium e - sia nelle rilevazioni elettromagnetiche sia nelle percezioni degli esperti - sembra ci siano ben pochi dubbi sul fatto che siano strane presenze in loco. Strane, poi, fino ad un certo punto perchè in realtà si tratterebbe di donne non a posto per vari motivi con  la loro coscienza e rimaste alla ricerca di pace nel posto dove hanno vissuto tutta la vita.

Mi fermo qui. Non voglio chiedermi oltre, volevo solo raccontarvi questa storia. Ce ne sono molte altre e sicuramente moltissime si rivelano essere bufale, ma io credo ai segnali (alla serendipity) ed ho letto così aver saputo di Manigunda per caso ed appena prima che scoppiasse il clamore. 

Quindi, eccola qui! 

Life


venerdì 22 giugno 2012

Cose vere dal mondo: Redefine possible


Se non hai le gambe forse ti senti finito. Se hai una malattia genetica terribile che te le ha tolte ti senti sfortunato. Se guardi una montagna può prenderti lo sconforto. Ma ne siamo davvero sicuri?

Leggete questa storia e la prossima volta che diremo "non posso" suonerà un po' diversamente.

(fonte: corriere.it)

Non ha le gambe, ma Spencer West non si è arreso alle mille difficoltà e ha coronato il sogno di una vita. Senza arti inferiori a causa di una malattia genetica ha conquistato la vetta del Kilimangiaro, con i suoi 5.895 metri la montagna più alta del continente africano. L’americano ha percorso l’80 per cento della salita con le proprie mani. Nel corso dell’impresa il 31enne scalatore con una doppia amputazione ha raccolto mezzo milione di dollari che andranno in beneficenza.


È il fascino della vita. E Spencer West vuole viverla in pieno. L'uomo è nato con una rara malattia genetica, nota come regressione caudale, un disturbo dello sviluppo dei segmenti spinali distali unilaterali. Ha perso gli arti inferiori all’età di cinque anni. L'ostacolo di essere alto appena 0,78 metri non gli ha impedito di realizzare i suoi sogni e di diventare un’ispirazione per gli altri. Spencer West, nato in Wyoming e trasferitosi a Toronto, in Canada, oggi viaggia da uno stato all’altro come oratore motivazionale. A inizio settimana, dopo otto giorni di marcia con altri due scalatori, i migliori amici David Johnson e Alex Meers, ecco finalmente raggiunta la cima del Kilimangiaro. «Una volta in vetta è stato incredibile», scrive il 31enne sul suo blog. «Ci siamo guardati attorno - io, David e Alex - e realizzato di avercela finalmente fatta dopo una settimana estenuante di arrampicata, 6.000 metri di sangue, sudore, lacrime e, diciamocelo, anche vomito».

Nonostante l’uomo si fosse preparato per oltre un anno - anche con l’aiuto di un personal trainer - «l'esperienza si è rivelata più difficile di quanto immaginato», ha raccontato Spencer alla tv canadese CTV. Già, perché nelle sue condizioni ha dovuto sopportare dolori massacranti alla schiena, alle dita, ai gomiti. La missione sul Kilimangiaro, chiamata «Redefine Possible», mira a raccogliere 750.000 dollari per l'organizzazione benefica Free the Children che aiuta i bambini nei Paesi più svantaggiati ad uscire dalla povertà e dallo sfruttamento.

giovedì 21 giugno 2012

Cose strane dal mondo... yoga collettivo a NY



E' inutile, New York è un altro mondo.

Io sono di parte, io amo New York e adoro lo yoga, ma come si fa a non amare una città che saluta così il solstizio estivo del 21 giugno? In migliaia con il tappetino a fare yoga collettivo a Times Square. 


Che dire? Un'americanata? Sì. Chissà che casino? si. Chissà che caldo? sì. 


Però... troppo figo. Stop!

mercoledì 20 giugno 2012

e oggi è mercoledì...



Che quando fa caldo, così caldo, ti si bloccano perfino i pensieri.

Ma a volte la testa torna a quando questo periodo era il più bello, quando ti dovevi solo preoccupare di quale costume mettere per andare in piscina, ma soprattutto al mercoledì da sempre esce Topolino!
Quindi, questo era il giorno più atteso, quello delle storie nuove da leggere in un attimo (meglio se con qualche mistero archeologico, sono fatta così da sempre che ci volete fare?).

Ok. Adesso mi metto a piangere! Oppure scappo un attimo a comprare Topolino

buona giornata


lunedì 18 giugno 2012

Artisti e mercati in movimento

Ed ecco l'articolo che avrei voluto pubblicare l'altro giorno sull'evoluzione del mondo dell'arte. Si tratta di un'analisi economica, ma credo che alcuni numeri siano interessanti ed anche un po' sorprendenti.

Vi auguro una buona settimana, reduce da un week-end lungo e caldo, che mi ha visto andare a dormire alle 4 dopo secoli e forse non tutti i neuroni si sono ancora ripresi :-)

a presto con qualche foto e una notizia decisamente "strana"




Artisti (e mercato) in movimento di Stefano Baia Curioni, vicepresidente del Centro di ricerca Art, science and knowledge (Ask) della Bocconi

(fonte: www.viasarfatti25.unibocconi.it)

L'arte contemporanea sta vivendo una nuova primavera tra globalizzazione e localizzazione, tradizione e nuovi scenari. Un fenomeno sempre più economico ed estetico.

Crescita impressionante delle opere prodotte e scambiate, marcata globalizzazione ma forti resistenze delle scene artistiche tradizionali (occidentali), trasformazione dei canali di vendita e rilevanza dei sistemi nazionali per la promozione degli artisti: sono questi gli elementi che, negli ultimi anni, si osservano nel marcato dell’arte visiva.

Riguardo al primo, tra il 1998 al 2008 il volume delle aste è cresciuto da 48 milioni a 1,3 miliardi di dollari. Nei due anni successivi si è registrata una riduzione degli scambi (circa il 50% dei volumi), ma già oggi si sono recuperati oltre due terzi delle posizioni, soprattutto nella fascia alta del mercato (per pezzi di valore superiore ai 75 mila dollari). Oggi si stima lavorino nel mondo 375.000 gallerie e advisor e 25.000 case d’asta, con oltre 2 milioni di addetti (A. Zorloni 2011).

Sulla globalizzazione del mercato, dal 2005 al 2010 gli artisti esposti alla fiera di Basilea e provenienti da Far East, America Latina e Africa sono anche triplicati. Le fiere d’arte più frequentate dai visitatori sono state quella di Canton (200 mila visitatori), Nuova Delhi e Buenos Aires (128 e 120 mila ciascuna) oltre a Madrid. La Cina ha sestuplicato il suo fatturato d’asta arrivando a una quota di oltre il 33% del mercato delle aste e una leadership mondiale. D’altra parte, come osserva Alain Quemin, nello stesso periodo la quota di artisti statunitensi ed europei tra i primi 100 del ranking di Kompass è rimasta tra il 90% e il 92%, a dimostrazione di una dominanza dei sistemi di produzione tradizionali. Nel frattempo, sono cambiati anche i canali di vendita: se nel 2005 le gallerie americane vendevano il 50% dei pezzi in galleria, il 25% in asta, e il 25% in fiera, nel 2011 le fiere hanno superato il 40%, la galleria è scesa al 32% e l’asta al 28%. Questo spostamento influenza i registri d’azione e le strategie dei gate-keeper (gallerie e musei), che si trovano incentivati a forme diverse di crescita e di potenziamento. Ne è l’esempio l’acquisto della fiera di Hong Kong da parte di Art Basel, come esplicito atto di espansione di un sistema esteso su scala planetaria e controllato da un numero ristretto di operatori.

Infine, si nota l’importanza dei sistemi urbani e nazionali per la promozione degli artisti, soprattutto con la creazione di reti di alleanze tra gallerie, curatori, musei. Reti che agiscono localmente e globalmente, componendo lo status degli artisti in percorsi che assumono complessità sempre crescenti. Un percorso in cui Usa, Germania e Inghilterra stanno eccellendo, mentre l’Italia è in difficoltà.

Insomma, dalla Seconda guerra mondiale non si assisteva a una simile trasformazione nel commercio dell’immaginario, dell’estetica e del senso. E la questione che tale trasformazione pone non è solo economica. Nell’arte, il mercato è parte di un sistema la cui natura è retorica e le cui implicazioni parlano la lingua della diplomazia culturale.

Un gigantesco e spietato esercizio di memoria teso a produrre una hall of fame di nomi e poetiche che sfidano il tempo e affermano culture egemoni in un gioco sottilmente competitivo.

I prezzi, in questo sistema, sono segnali, servono a tracciare le rotte, con il loro livello talvolta assurdo ribadiscono le immortalità, ma possono anche portare alla rovina.

E vanno sempre interpretati: perché comprare arte non è solo una scelta economica o un’estetica soggettiva. È partecipare alla cultura del tempo, è cantare una nota in un coro, decidere di essere intonati o stonati e prenderne i rischi.

giovedì 14 giugno 2012

Vado, faccio festa e torno...



Ecco, la mia idea di week-end sarebbe questa... soprattutto in vista del caldo africano che sta arrivando. E invece no. Si parte domani per Firenze per mega-festa-raduno-aziendale, una cosetta intima di 1.000 persone, quelle scelte fintamente libere, ma se non vai sei sul libro nero! Damn.

E ovviamente, lo scorso week-end a casa in totale relax cosa ha fatto il tempo? Pioggia...

Inutile lamentarsi, tanto mi tocca... e, quindi, lascio qui almeno una piccola consolazione, immagini belle e felici per ispirazione. Let's go...

Ma, a proposito.. avete già deciso la vostra estate?

(fonte: dal Web)







mercoledì 13 giugno 2012

so light....

Oggi avrei voluto postarvi un articolo sul mondo dell'arte, qualche numero ed interpretazione sul suo stato attuale in Italia e nel mondo, ma ve lo posterò domani. Perchè?



Perchè oggi c'è il sole, ma l'aria è fresca;
Perchè prima o poi tutti i problemi passano;
Perchè ci sono ancora tanti viaggi da fare, storie da imparare e posti da vedere;
Perchè possiamo incontrare persone speciali nel viaggio o già qui vicino a noi;
Perchè ci sono libri e poesie per la sera prima di addormentarsi;
Perchè oggi va così, su un filo leggero....


"Si dice che ogni strada prima o poi ha una fine... ma a volte la fine, sembra uguale all'inizio.

Anche quando pensi di aver camminato tanto, di colpo puoi ritrovarti di nuovo da dove eri partito... perché ogni viaggio è pieno di curve e svolte.

E un passo falso potrebbe significare disastro. E in ogni caso... dovrai rimanere in sella e costruirti da solo la tua strada.

Perché non si può tornare indietro.

E a quanto pare questo sarà il viaggio più importante di tutti"

(gossip girl)

lunedì 11 giugno 2012

this is not a fashion blog





Oggi vi parlo (urgh) di un fashion blog, di sicuro il più famoso anche se molto discutibile (per me di certo non è il più talentuoso, ma questa è un'altra storia). Però io credo realmente che sia lo specchio dei tempi. Questa ragazza ha migliaia e migliaia (forse milioni?) di visite al giorno e rappresenta una grandissima opportunità di visibilità. Il senso è: se tu lettore, potenziale consumatore, guardi questo tipo di siti, io ti raggiungo qui. Se ne sono accorti gli stilisti, ma - meno male - non solo.

Abitualmente, su questi blog do un’occhiata e via (ammetto l’occhiata ed ammetto di tentare anche abbinamenti azzardati da quando li guardo), ma stavolta mi sono fermata e ho letto bene il post assolutamente non-fashion che veniva proposto.

E come me avranno fatto in migliaia facendo in modo che tantissimi lettori venissero a conoscenza di questo progetto umanitario oltre del fatto che quest'estate va il colore fluo.

E allora va bene ed anche se vi sto indirizzando tutti su un fashion blog, se avete tempo leggetelo.

Ecco il link del blog leggi la storia

ed anche il sito ufficiale del progetto Millenium Promise



venerdì 8 giugno 2012

Scopriamo nuovi mondi...



Ancora un milione di grazie a Annalisa, che mi ha citato in questa bellissima iniziativa e voglio fare la mia parte!

Si tratta di consigliare nuovi blog ai propri lettori e non è proprio facile. In questi mesi, ho navigato in questo nuovo mondo facendomi trasportare da interessi comuni, seguendo commenti su altri blog e cercando di ascoltare le sensazioni immediate.

Mi piacciono molto i blog che aprono una finestra su mondi nuovi, esperienze diverse, ma anche semplicemente di vita quotidiana in altri paesi (adoro i racconti day-by-day vivendo a contatto con altre culture) ed è per questo che seguo volentieri:

Turista di Mestiere

Donna con fuso

Basilico & ketchup

oceanstwo

Oltre all’arte, adoro la lettura e mi piace scrivere, anche se ammetto che mi applico poco. Forse un giorno scriverò un libro, ma chi lo fa già benissimo e mi piace seguire è Frollini a colazione

Infine, un blog “particolare”, diverso dagli altri per il vissuto della protagonista, ma che leggo costantemente perché mi piacciono i suoi ragionamenti in libertà Bella di giorno

Ne ho nominati solo alcuni, ma nella mia lista ci sono tutti i miei preferiti!

E anche da parte mia, buona lettura

mercoledì 6 giugno 2012

Indovina.....

Indovinello.

Nascosta tra alcune foto scattate qua e là questo wek-end sta la grande notizia, quella importante!

Quella così bella che io - che piango per ogni cosa - per la troppa emozione non ho nemmeno pianto! E sorrido ancora anche se sono passati 5 giorni.

Quale sarà?









Non sono mai stata molto romantica, anzi quasi un maschiaccio, ma devo dire che tutta la storia di scarpette+topini+principesse+sirene+bestie/principe in realtà mi ha sempre convinto. Perchè io volevo mettere i pantaloni, ma credevo a Cenerentola!






E adesso anche a Kate... lei la sa davvero lunga, infinitamente più di lui



martedì 5 giugno 2012

... il vero tumulto...



E il tumulto questo week-end c'è stato...

una notizia di quelle che cambiano davvero e creano un "dopo" diverso...

stay tuned :-)))))

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